Poeta turco. Fu il primo letterato del suo Paese a promuovere una letteratura
nazionalistica e più specificatamente il movimento letterario definito
"turchismo", secondo le concezioni panislamiche di Giamāl ad-Dīn
al-Afghānī (XIX sec.). Considerato poeta nazionale, la sua fama
incontrastata è legata alla raccolta
Poesie in turco (1897), nove
componimenti con i quali si distaccò nettamente dall'indirizzo della
lirica turca a lui contemporanea, che amava le vaghezze e le squisitezze
lessicali persiane e arabe, offrendo invece una poesia espressiva, usando il
linguaggio colloquiale, comprensibile al popolo. Anche il metro di cui si
servì, quello sillabico, era tipico della poesia popolare.
M.E.
intese proclamare la fierezza della stirpe turca assumendo il ruolo di vate
nazionale per esaltare le virtù guerriere turche e per spronare il suo
popolo a una coscienza nazionale. La genuinità dell'appello alla sua
gente, la semplicità del linguaggio spontaneo nonché l'uso del
metro e della lingua gli decretarono il successo ed elevarono la sua poesia al
di sopra della poesia patriottica stereotipata (Istanbul 1869-1944).